La Legge Quadro sul Volontariato in Italia e la sua riforma
21/12/2016
Il 2016 è purtroppo stato un anno in cui i terremoti hanno causato morte e distruzione in Italia e, in particolar modo, in Umbria e Lazio. A ricordarci ulteriormente di quanto i sismi rappresentino un concreto pericolo per il nostro paese non sono solamente i recenti fatti di cronaca, ma anche i ricordi dei tristi anniversari di altri terremoti: sono infatti passati 40 anni dal drammatico terremoto del Friuli, che con una magnitudo di 6,4 causò la morte di quasi mille persone.
Grande (come del resto anche oggi) fu allora la mobilitazione per aiutare le popolazioni colpite, e si può dire che nonostante la tragedia qualcosa di buono nacque. In particolare subì una forte spinta il mondo del volontariato e del settore no profit, che negli anni successivi crebbe sempre di più sino a quando il nostro paese non decise di dotarsi di una legge ad hoc che regolamentasse il settore.
Correva l’anno 1991 quando entrò in vigore la Legge Quadro sul Volontariato (n. 266), per la quale quest’anno si sono spente le candeline del suo “primo” quarto di secolo al servizio del paese.
Anche le leggi migliori tuttavia hanno bisogno di miglioramenti e perfezionamenti col passare del tempo, ed è così che in questi mesi si sta lavorando a una riforma della L. 266/91; per il momento è passata l’approvazione della legge delega di Riforma del Terzo Settore e in futuro si vedrà la nuova connotazione che prenderà la norma.
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