La polizza assicurativa per un volontariato sereno e proficuo
21/06/2016
Nel mese di agosto di esattamente 25 anni fa il Paramento approvò la prima, vera norma dedicata interamente al terzo settore: la cosiddetta Legge Quadro del Volontariato (n° 266 del 1991), che da allora è il punto di riferimento per il volontariato a livello normativo.
La legge disciplina aspetti di importanza cruciale, abbracciando tutta la complessità, l’eterogeneità e la varietà che caratterizzano le attività di volontariato aventi luogo nel nostro paese. Innanzitutto la Legge Quadro del Volontariato riconosce il terzo settore e la sua importanza nei più diversi ambiti della società civile, della tutela dell’ambiente o della promozione di iniziative per la salute, solo per citare alcuni dei settori meglio rappresentati in termini numerici, ma la norma sancisce anche importanti obblighi da rispettare – tra cui quello di assicurare tutti, ma proprio tutti, i membri delle associazioni onlus.
L’obbligo assicurativo per le realtà del volontariato italiano ha come obiettivo la tutela di chi presta attività benefiche contro qualsiasi incidente, malattia, infortunio o danno accidentale inerente la responsabilità civile che potrebbe avere luogo nel corso dell’operato benefico.
Una polizza assicurativa per il volontariato deve sempre prevedere ampie tutele: per questo motivo presidenti e membri del direttivo delle onlus sono chiamati a valutare con grande attenzione il tipo di assicurazione da stipulare, in quanto aspetti quali franchigie e massimali devono essere commisurati alle possibili entità dei danni e all’esigenza di massima garanzia per i volontari.
Ulteriori articoli di questa categoria: