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Cosa si può fare per le barriere architettoniche?

13/06/2012

 Ci siamo mai domandati di chi sia il mondo?

Non il pianeta, naturalmente, che non è di nessuno: parliamo di strade, edifici pubblici, strutture statali. Parliamo di quelle realtà che erogano servizi, utili o addirittura necessari a tutti, di realtà dalla cui esistenza e dal cui buon funzionamento dipende il benessere della comunità, e che sono in effetti buone misure del nostro grado di civiltà. La risposta che ci viene spontanea, l'unica risposta che vorremmo dare, è "di tutti". E vorremmo anche pensare che la domanda stessa sia molto sciocca, o al limite, se vogliamo, molto provocatoria, perchè mette in dubbio principi che vorremmo mantenere saldi.
Ma purtroppo il mondo non è davvero di tutti - per quanto dirlo possa scoraggiarci, deprimerci, o perfino istintivamente offenderci. Se con onestà osserviamo la realtà che ci circonda, e la valutiamo per come è, scopriremo di vivere, in effetti, in un mondo che pare proprio progettato e costruito soltanto per chi è sano, per chi è giovane, per chi non ha alcuna disabilità. Purtroppo, questo è molto diverso da "tutti". E gli altri? Le persone con qualche problema di salute, con i sensi indeboliti magari dall'età, con qualche handicap motorio che le obbliga ad un supporto esterno per spostarsi, come una sedia a rotelle? Per queste persone il mondo a cui hanno diritto, il mondo che dovrebbe essere anche loro, è pieno di barriere e ostacoli - ostacoli da eliminare. E per questo ci sembra giusto parlare di abbattimento barriere architettoniche.
Perchè non partire dalla definizione stessa di quello che cerchiamo? Il dizionario ce ne offre una ottima, molto chiara e comprensibile: "una barriera architettonica è qualsiasi elemento costruttivo che impedisca, limiti o renda difficoltosi gli spostamenti o la fruizione di servizi”. Purtroppo, sapere cosa sia in teoria una barriera architettonica e saperla riconoscere quando la incontriamo non sono la stessa cosa: e questo deriva da un problema di prospettiva. Quello che per una persona sana e in forze non è nemmeno visibile come ostacolo, per chi non vede, o ha problemi di salute, o non può camminare, diventa una barriera del tutto impossibile da superare. Sono sufficienti i pochi gradini di una scala, o una rampa d'accesso troppo ripida, per impedire l'ingresso ad una sedia a rotelle e a chi vi è costretto sopra. E un semaforo senza indicazione acustica è un pericolo mortale per chi non vede.
Ma domandiamoci per un istante il perchè di tutto questo. In realtà, la ragione della complessità del problema non è difficile da identificare, e risiede nel fatto che non sono gli oggetti, di per sè, ad essere "sbagliati" o problematici; a renderli tale è la natura dell'handicap di chi può trovarseli davanti lungo il percorso. Se siamo su una sedia a rotelle, superare anche solo quei tre gradini è un'impresa titanica, o impossibile; se siamo ipovedenti o addirittura ciechi, attraversare la strada in corrispondenza di un semaforo senza indicatore acustico è un reale rischio di vita. Per tale motivo, non ci son liste di oggetti "sbagliati" o soluzioni semplici da applicare; ad essere necessaria è un profonda e continua riflessione su cosa sia o possa essere "ostacolo" per il legittimo fruitore di un servizio o visitatore di un edificio, per rimuovere tali barriere dove già ci siano ed evitare di costruirne di nuove.
 




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