Planarita controllata fondamentale nei pavimenti industriali

Di solito le superfici calpestabili presenti negli insediamenti industriali si presentano ben livellate – come del resto ci si aspetta da qualsiasi altro tipo di pavimenti, che per definizione sono superfici lisce e piatte.

In realtà può accadere che questa planarità sia solo apparente e che le superfici non siano poi così complanari come appaiono: per accorgersi di questo fenomeno spesso occorrono strumenti di precisione atti a misurare i dislivelli presenti, che possono essere anche di qualche centimetro da un punto all’altro della pavimentazione.

Non è detto che queste disomogeneità siano per forza deleterie; il fatto che rappresentino un problema dipende soprattutto dalle condizioni di lavoro all’interno dello stabilimento produttivo e dalle attrezzature o macchinari che vi vengono utilizzati.

Se la superficie non fosse orizzontale, ciò che vi poggia tende ad apparire sempre più inclinato man mano l’altezza aumenta. È questo il caso, ad esempio, di alti scaffali da magazzino che possono pendere a una certa distanza dal suolo, così come i muletti usati per caricare e scaricare le merci.

Inutile sottolineare come, in questi frangenti, sia indispensabile una perfetta perpendicolarità di tutto ciò che appoggia sulla pavimentazione: per questo motivo la planarità deve essere controllata in ogni punto della superficie calpestabile presente in azienda. Per farlo oggi si possono impiegare tecnologie costruttive moderne ed efficaci, come ad esempio quelle che prevedono la stesura del calcestruzzo con la precisione della planarità garantita dall’uso del laser.

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