Uscite di sicurezza caratteristiche e manutenzione
16/05/2017
La legge italiana specifica come obbligatoria la presenza di uscite di emergenza nei luoghi pubblici e anche nelle sedi di lavoro. Presso fabbriche, stabilimenti produttivi, poli logistici e altri luoghi dove si svolgono attività economiche devono essere operative delle uscite di sicurezza collegate a vie di fuga, tutte ben segnalate mediante apposita cartellonistica - luminosa e non - e simboli.
Le vie di emergenza, ovvero quei percorsi all’interno dello stabile che collegano l’interno con le uscite, devono essere dei passaggi sgombri da qualsiasi ostacolo e facilmente percorribili, illuminati anche quando l’erogazione di corrente elettrica dovesse interrompersi; le vere e proprie uscite di emergenza sono quei varchi dotati di porte attraverso cui le persone possono arrivare all’esterno degli edifici e raggiungere luoghi sicuri in caso di incendio, terremoto, fuoriuscite di sostanze tossiche o altri incidenti.
La dislocazione e il numero di uscite di sicurezza devono essere commisurati al numero di persone presenti nell’edificio e anche le loro caratteristiche tecniche devono rispondere alle loro esigenze in caso di necessità, ad esempio mediante aperture antipanico facilitate e il corretto dimensionamento (altezza di almeno due metri e larghezza variabile in base al contesto).
Per un corretto funzionamento è indispensabile che le uscite di sicurezza vengono controllate regolarmente da parte di aziende specializzate, in modo da avere la garanzia che anche in caso di malaugurati incidenti il loro funzionamento sia sempre impeccabile.
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