Traduttore professionale: una tra le tante professioni senza albo
10/02/2015
In Italia si contano circa 3 milioni di lavoratori senza un albo professionale. Essere senza quest ultimo significa svolgere una professione, come ad esempio il traduttore professionale, non regolamentata da un Ordine o da un Collegio.
Oltre al traduttore professionale, tra i professionisti senza albo, troviamo pubblicitari, grafici, guide turistiche, periti assicurativi, fotografi, informatici, amministratori di condominio, massaggiatori, osteopati e molti altri. Si contano circa 150 professioni senza albo. Secondo la legge questi lavoratori svolgono, senza Albo, delle "attività economiche anche organizzate, volte alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitabili abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, che però non risultano riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi".
Questi lavoratori non devono superare un esame di stato per poter fare il loro lavoro ma, come se fosse una professione del tutto normale, offrono un servizio e si fanno pagare per il lavoro svolto dai loro clienti. Oramai queste professioni attirano sempre di più i giovani che, purtroppo, non riescono a trovare un'occupazione da nessuna parte. Questi ultimi cercano quindi di inventarsi un lavoro tutto loro, senza dover necessariamente entrare in un ordine professionale. Oltre al fatto di non dover superare un esame specifico per poter esercitare lavori come, ad esempio, il traduttore professionale o il fotografo, ad attirare l'attenzione di tutti i giovani e non senza lavoro è probabilmente anche la grande possibilità di guadagno. Infatti queste professioni dipendono del tutto dall'impegno che ci mette la persona che li svolge, quindi i guadagni sono quasi sempre proporzionati all'impegno e alla determinazione del lavoratore.
Dato che non sono iscritti ad un albo professionale, però, il cliente che si rivolge ad uno di questi professionisti non può sapere se, effettivamente, quest ultimo svolge il suo lavoro con serietà oppure no. Dal gennaio del 2013 questo problema è stato risolto grazie all'approvazione di una legge dedicata ai lavoratori senza albo. Quest'ultima permette a questi professionisti di poter esibile un bollino di qualità. Il bollino di qualità non è altro che una certificazione professionale con cui si assicura al cliente di essersi rivolto ad un professionista e non a una persona qualunque. Mettiamo il caso che una persona abbia bisogno di un traduttore professionale, come fa ad essere sicuro di rivolgersi ad un professionista del mestiere, se non ha delle "prove"? Ebbene questa certificazione professionale serve proprio a questo. Tranquillizza i clienti e da ai professionisti la possibilità di distinguersi da chi "imbroglia" o da chi non si impegna realmente nel suo lavoro senza albo professionale.
Per ottenere questa certificazione vi sono dei veri e propri certificatori (organismi che rilasciano il bollino di qualità) da cui i professionisti possono recarsi. In ogni caso, però, c'è da dire che questo bollino di qualità non è obbligatorio. Ma pur non essendoci un obbligo che impone ai lavoratori di averlo, è comunque molto consigliato in quanto chi lo possiede può vantare un valore aggiunto rispetto a tutti gli altri che, magari, svolgono la loro professione senza bollino.
Abbiamo detto che i lavoratori senza albo professionale, se si impegnano, possono guadagnare molto. Ma chi sono i professionisti che guadagnano di più?
- Amministratore di condominio: circa 220 euro mensili a condominio;
- auditor: professionisti che forniscono consulenze ad aziende anche di grandi dimensioni. Partono da un minimod i 40mila euro all'anno;
- saldatori: possono guadagnare fino 3mila euro al mese;
- tributaristi: circa 30mila euro annui ma possono arrivare a superare anche i 50mila (se occupano posizioni di tipo dirigenziale).
Le professioni sono tante e le persone che si buttano a capofitto su queste professioni sono altrettante. Per difendersi e guadagnare bisogna distinguersi dalla massa.
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