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In vacanza lungo la storia: Paestum

05/06/2012

 « Finalmente, incerti, se camminavamo su rocce o su macerie, potemmo riconoscere alcuni massi oblunghi e squadrati, che avevamo già notato da distante, come templi sopravvissuti e memorie di una città una volta magnifica. »

 
Non sono parole qualunque, da cartolina: provengono dal diario di viaggio di un autore assolutamente d'eccezione, che le scrisse più di duecento anni fa. Il diario è il "Viaggio in Italia", e l'autore è il celebre Goethe, che racconta il suo Grand tour di due anni in Italia - il viaggio che era tradizionale compiere per i giovani di buona famiglia, che visitavano i luoghi culturalmente e storicamente più importanti prima del loro debutto in società. Nello specifico, parla proprio della sua visita alle rovine di Paestum - una meraviglia storica ed archeologica che abbiamo ancora oggi la fortuna di poter visitare ampiamente. Perciò, per le prossima vacanze, perchè non decidere di alloggiare un in un Hotel a Paestum, e da lì partire per esplorare, con una bella escursione, tutte le meraviglie di questo piccolo grande gioiello del Cilento, che tanti archeologi hanno esplorato e studiato per riportarne alla luce la storia?  }
 
Fin dal Paleolitico, infatti, la zona della Piana del Sele dove sorge Paestum è stata insediata e abitata. Sono questi i risultati degli scavi e dei rilevamenti effettuati dagli archeologi, che valutando i resti di capanne e i manufatti dell'epoca sono arrivati a questa antichissima datazione della presenza umana stabile in quest'area. L'ipotesi al momento ritenuta più accreditata è che, in origine, nella zona sorgessero in realtà due piccoli villaggi, separati da un torrente, e costruiti sulle alture che oggi sono coronate dalla Basilica e dal Tempio di Cerere.
L'informazione che non possediamo con precisione, d'altro canto, è quella dell'esatta data, o delle precise circostanze, della fondazione della città. Nonostante però non ci siano dati certi, le fonti storiche antiche che possediamo ci permettono di ipotizzare ragionevolmente che la città abbia portato in origine il nome di Poseidonia, e sia stata inizialmente una città Greca - probabilmente fondata da un gruppo di dori scacciati dalla colonia di Sibari dalla locale maggioranza Achea. Il tutto avvenne intorno a 2600 anni fa; fu probabilmente nel secolo successivo che Poseidonia raggiunse l'apice dei suoi successi commerciali e della sua ricchezza.
 
Un secolo più tardi, grandi cambiamenti avvennero: la città mutò nome, passando da quello di Poseidonia a quello di Paistom, e questo fu dovuto al più importante mutamento avvenuto nella sua struttura di potere: la classe dirigente cessò di essere Greca e divenne Lucana. Non era un avvenimento raro, nella Magna Grecia, all'epoca; le popolazioni italiche, entrate nelle città con il ruolo di bassa manovalanza, vi si arricchivano con il commercio e arrivavano poi a conquistarne il governo. Un evento molto simile avvenne in un'altra città ben più famosa, ossia Neapolis, o se preferiamo, l'odierna Napoli. Tale cambiamento avvenne però, possiamo immaginare, senza essere accompagnato da crisi, in quanto la produzione agricola e i frutti del commercio non calarono minimamente - anzi, crebbero - e la ricchezza della città divenne ancora maggiore, a giudicare dal livello dell'artigianato e dalle ricche sepolture affrescate e dai corredi funerari.
Nel 273 avanti Cristo, la nostra città visse l'ultimo, grande cambiamento di nome e di governo. Ebbe il nome che conosciamo, quello di Paestum, e a darglielo fu Roma, che la sottrasse alla Confederazione Lucana. In questo modo acquisì un'importante posizione come cantiere navale - fu Paestum a fornire la flotta per la prima Guerra Punica all'Urbe - e diritti raramente concessi, uno fra tutti quello di coniare moneta. Sotto l'influenza Romana furono eretti quei grandi edifici pubblici - il Foro, il santuario della Fortuna Virile, l'anfiteatro che oggi è dimezzato dalla S.S. 38 - che ancora oggi sono visitati e apprezzati da studiosi e turisti di tutto il mondo.
 




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