L’itinerario storico romano di Rimini
12/09/2013
Se avete voglia di fare un viaggio a Rimini e conoscere la sua storia romana vi consigliamo di seguito un percorso che ha l’obiettivo la scoperta dei luoghi antichi della città, che potete conoscere visitando il sito www.hotelrimini.name
Una passeggiata curiosa e rilassante nel centro storico inizia percorrendo il bimillenario Ponte di Tiberio, affascinante già nelle sue linee e che lascia immaginare di percorrerlo in altri tempi, con le carrozze e a piedi sostenendo secchi d’acqua da portare a casa, probabilmente un rifornimento effettuato alla fontana della Pigna di piazza Cavour.
Intorno a questo ponte, che sovrasta il Marecchia, sorgeva uno dei primi insediamenti, oggi chiamato borgo San Giuliano. Costituito di pietra d'Istria e strutturato su cinque arcate, che lasciano nel visitatore la curiosità di volerne studiare le caratteristiche ingegneristiche e gli accorgimenti utilizzati per la sua costruzione.
Il Museo della Città, posto di fianco alla chiesa, che fu costruita dai Gesuiti, agli inizi del ‘700 e fu progettato da Torreggiani. Nel suo cortile interno è tenuto un lapidario romano che presenta alcuni reperti rinvenuti con gli scavi della Domus del Chirurgo, situata in piazza Ferrari.
Grazie alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna nel 1989 la struttura è stata rinvenuta e ristrutturata con la collaborazione dei Musei Comunali.
È bellissimo poter ammirare i suoi mosaici e affreschi, che mettono in luce una certa prosperità economica della residenza, nella quale è stato scoperto, inoltre, un importante corredo chirurgico.
Proseguendo per il corso d’Augusto si troverà in fondo l’Arco d'Augusto, che identifica l'ingresso a Rimini, per i provenienti da via Flaminia, collegamento a Roma che risale al 220 a.C., in età medievale era stato inserito nella cinta muraria.
A metà strada tra il Ponte di Tiberio e l’Arco d'Augusto ci si sofferma in piazza Tre Martiri, il foro antico di Ariminum.
Piazza recentemente legata agli eventi della seconda guerra mondiale, motivo del nome dedicato ai tre martiri partigiani che furono impiccati il 16 Agosto 1944.
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