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Rann Utsav, il deserto bianco in India

21/11/2014

Il deserto salato del Guarat, il grande mare bianco, è il luogo dove la natura potente e selvaggia ridimensiona la figura umana. Questo è un viaggio nell'India autentica, intenso, ricco di possibilità, ma anche di colori e tradizioni antiche.

Il deserto del Ran of Kuch, vicino al confine con il Pakistan, si presenta agli occhi del viaggiatore come un'immensa distesa desertica di un bianco che, alla luce del sole, diventa quasi accecante, ma che brilla tendendo all'argento se illuminato dai raggi della luna. La storia di questo luogo è altrettanto affascinante. Questa pianura, infatti, è il risultato sorprendente dell'evaporazione di quello che una volta era un mare. Le acque salate hanno poi lasciato il posto a quelle dell'Indo e di alcuni suoi affluenti, ma dopo due sconvolgenti terremoti è stato il deserto a prendere il sopravvento.

Il terreno brullo e screpolato, oggi l'habitat naturale di diverse specie animali, tra cui l'asino selvatico indiano, è diventato nel 2008 un'importantissima Riserva naturale. In questo territorio i fenicotteri si riproducono ancora in modo naturale e diverse specie di uccelli rendono lo scenario, quasi fiabesco, tutt'altro che sterile. Questo è possibile poiché durante la stagione dei monsoni la pianura desertica viene inondata dalle acque, cambiando completamente volto alla geografia del posto. Uno spettacolo suggestivo che restituisce tutta la forza di una natura ancora in grado di regolare i suoi processi, senza essere disturbata dall'azione dell'uomo.

Proprio qui la presenza umana rispetta e segue le sue leggi, adattandosi alla mutevole morfologia di questi spazi. Ecco quindi le piccole e graziose capanne indigene decorate con frammenti di specchi. Sembra quasi impossibile che degli esseri umani riescano a vivere in questo paesaggio lunare. Ma per vivere la gente del posto lavora duramente nelle fattorie di sale. Nonostante il calore che deforma le linee dell'orizzonte, gli indigeni gettano acqua sul terreno per poter estrarre il sale, importante fonte di sostentamento per chi popola queste zone. Assistere alla sua lavorazione è un'esperienza straordinaria.

Il Little Rann non è solo deserto arido e patrigno. Durante l'inverno, quando la luna è piena e accarezza il deserto bianco con la sua luce, si celebra un Festival che mostra l'autenticità di queste straordinarie popolazioni. In quest'occasione si amalgamano le diversità: varie tribù si riuniscono a Dordo, l'ultimo villaggio indiano situato nel deserto bianco, dove è possibile ammirare le stoffe variopinte ricamate a mano secondo l'antica tradizione tessile locale.

Non solo. È proprio qui che si svolge il Festival di Rann Utsav. Questa è sicuramente un'esperienza da non perdere, ancor più perché tutto si svolge in un contesto unico, quale quello del deserto bianco.

Le diverse etnie che popolano il territorio danno vita a un vero e proprio carnevale. Trionfano i colori delle stoffe che sottolineano i passi delle danze tradizionali. La musica echeggia nel vuoto del deserto mentre i cortei sfilano tra le zolle bianche. Qualche volta la crosta della terra è più morbida e i piedi affondano, ma le danze non si fermano. Tradizioni e culture animano il deserto. I colori si stagliano sullo sfondo bianco e rapiscono chi assiste allo spettacolo. Ma il Festival non è solo musica e danze, è anche un'occasione per vendere i prodotti dell'artigianato locale nello scenario suggestivo della più grande saliera indiana.


 





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