Doveva essere il fiore all’occhiello della casa coreana per contrastare il predominio degli iPad, e invece il Samsung Galaxy Tab non raggiunge le premesse
Premessa: il Samsung Galaxy Tab 4 è un buon tablet android, abbastanza economico e dalle prestazioni affidabili. Ma non è il top di gamma della categoria, raggiunto invece dalla linea Galaxy S sul fronte smartphone. Perciò, è consigliato a chi cerca un prodotto di una marca conosciuta e vuole affidarsi al brand, mentre invece gli utenti più “smanettoni” troveranno prodotti interessanti alternativi cliccando su
Computer Point.
Innanzitutto, delude un po’ lo schermo: il display manca di Full HD e ha una risoluzione di 1280x800 pixel (inferiore rispetto a quella da 1,920x1,200 pixel che siamo ormai abituati a vedere su tablet android concorrenti), che sicuramente non dà problemi di visualizzazione durante la navigazione delle pagine web in modalità desktop, ma il testo non è così netto e definito come con risoluzioni più elevate. Non stupiscono particolarmente neppure le fotocamere: quella posteriore è da 3 mp, quella anteriore da 1,3 mp (anche qui, in giro c’è di meglio).
Punti a favore, invece, sono il processore quad-core Qualcomm Snapdragon 400 system-on-chip da 1.2GHz che, pur non essendo particolarmente veloce come caratteristiche, funziona perfettamente grazie alla versione di Android personalizzata per il Tab 4, facendo il proprio compito a dovere, così che il tablet risulti quasi sempre reattivo. I pochi rallentamenti sembrano accadere durante il caricamento di grandi giochi o salto fra varie attività in esecuzione. Il sistema operativo corre liscio, la batteria dura a lungo (12 ore per la navigazione web, 11 per la riproduzione video continua) e ovviamente si ha accesso completo al Google Store, nonché alle app progettate appositamente per Samsung.
In definitiva, il Galaxy Tab 4 è di sicuro un dispositivo solido, perfetto per giocare un po’, lavorare e dare una rapida occhiata a Internet nel frattempo. Ma chi chiede un “gioiello” deve rivolgere probabilmente altrove la sua attenzione.
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